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Le Promesse di Notte

by Igor Pitturi

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1.
Chissà se tua mamma stavolta ci ha azzeccato a presentarti quel tipo o se qualcuno ha già assaggiato le tue labbra grandi ma grandi ma grandi e la materia di cui son fatto i sogni sono le tue mutande ed io porco quel giorno che sono venuto da te porco quel giorno che sono venuto da te porco quel giorno che sono venuto ed io abbandonato su una pila di ricordi mi giro e mi rigiro come un gatto in calore come un pollo allo spiedo e come urlano i bambini sulle giostre al luna park passo su passo tutto si allontana metto chilometri dentro al mio cuore e mi dico che alla fine non è così male quando vedo un sorriso passare ma porco quel giorno che sono venuto da te porco quel giorno che sono venuto da te porco quel giorno che sono venuto
2.
Le promesse fatte di notte al mattino scappano via e lasciano i letti disfatti senza lasciare impronte sui tetti ma perché tutta questa voglia di tornare a farsi graffiare Se non ce n’è per navigare gli oceani ce n’è per cullarsi un po’ dentro questo canotto su queste onde fredde che si parta con i piedi scalzi dopo una notte passata a ballare che si parta con le facce stanche anche cosi si fanno grandi viaggi
3.
Scusa se sono banale ma c’ho voglia di cantare qualcosa di leggero Forse dorrei cercare parole altisonanti o significati eroici ma in fondo la realtà si fa presto a raccontare io non ti voglio sempre bene certi giorni ti odio ti odio quando non ci sei tu torni solo per dare rimpianti mi spingi alla porta e mi consoli io ringrazio l’arbitro per questi cinque minuti di recupero in cui forse sei stata sincera ma io sincero non stato mai saresti scappata dopo mezz’ora perché io non ti voglio sempre bene certi giorni ti odio ti odio quando non ci sei
4.
Mannaggiatte 03:41
Mannaggiatte alla tua pelle alle mani al naso alle gambe alle braccia ad ogni tuo sugardo cui segue un incontro ad ogni tua fuga cui segue un attesa mannaggiatte a come ti aggrappi mannaggiatte al modo in cui cerchi vestiti al mattino al modo in cui canti quando siamo nel letto e facciamo quello che non sai se si chiama amore mannaggiatte al modo in cui entri dentro di me in punta di piedi e fai cadere le cose Ma io ho costruìto un astronave con dei pezzi di cuore che avevo in più e ti ci porto al mare Mannaggiamme, agli ingorghi che ho dentro dove si incastrano le parole e le paure si sentono sole mannaggiamme alle mie mani che non riescono ad allargarsi per afferrare un regalo mannaggiamme a quando mi sembra di camminare nel vuoto anche se son già caduto Ma io ho costruìto un astronave con dei pezzi di cuore che avevo in più e mi ci porto al mare
5.
Tu Sei Muta 03:36
Tu Sei Muta settembre sa di sale ma non è acqua di mare sono lacrime che cadono dentro dentro dentro vorrei essere rondine per migrare e orso per andare in letargo ma tutto il male che fai ritorna indietro e tutto il male che fai ritorna indietro tutto il mare tutto il mare tu e disfo le valige mentre il tempo mi tossisce sul muso e tu in cerca di chissà cosa mi hai piantato a rotolare sul divano e tu sei muta tu sei muta tu sei morta
6.
Camminare 03:39
Camminare Ora che ritorno a camminare con i piedi ascolto il suono dei passi come scroscia la foglia come schizza via l’acqua dalla pozza e mi bagna la faccia e mi sciacqua via il peso dell’assenza Ora che ritorno a camminare con i piedi ascolto il suono dei sassi che rotolano via e penso che mentre tu mi camminavi sulla faccia ho dato il massimo anche sbagliando moltissimo ma se ho dato il massimo ho anche sbagliato pochissimo e se ho sbagliato pochissimo non mi torna che adesso si ritorni a camminare con i piedi forse camminare è l’unica soluzione percorribile per non farsi raggiungere forse
7.
Contratto D’Affitto Contratto d’affitto col cuore che scade domani e lui a questi patti non vuol rinnovare non ha tutti i torti ma non so come fare io quasi quasi ci metto un mattone lo ingoio a fatica lo metto al suo posto gli smusso un po’ gli angoli ma si crepa un po’ tutto lo incollo qua e la ma la colla non tiene cado dei pezzi cerco di ricomporlo ma sul finire perdo la pazienza prendo un piccone e lo sfascio del tutto rimango con niente che importa va meglio
8.
Se Semo N’ Tesi Se semo ntesi se semo stesi se scemo abbracciati se semo avvinghiati se semo confusi se semo chiariti se semo staccati se semo scottati ho fatto finta de niente ma barcollavo non ho respirato per così tanto che a momenti svenivo Poi se scemo likati se semo rintesi se semo ristesi c’arsemo cascati e del sapevamo che era meno de no ma qualche volta è meno de niente se scemo parlati ma è stato un errore perché c’ero capito solo de meno de meno de prima non se semo menati ma porca madosca c’è mancato pogo Poi se semo rintesi se semo ristesi m’hai rempito de bozzi m’hai messo ar tappeto ho arato la mano ho parlato coll’arbitro ho detto falla sta bona che questa me sdruma Poi se scemo rintesi dopo sei mesi e con la bocca dicevi de no ma poi con i baci si scioglie la lingua che va dove è meglio che poi lo sappiamo che è meglio de no ma a volte uno sbaglio è meglio de niente E se poi non fossi abbastanza confuso ce metto pure che questa canzone l’ho scritta col pianto la canto col pianto ma dentro la rido
9.
Perdere La Testa Sparecchio i tuoi silenzi e li stendo ad asciugare faccio buchi dentro i miei per farli respirare mentre l’incoscienza è in viaggio non lo so per chissà dove in cerca dei tuo occhi dei tuoi occhi da bambina io cerca del tuo viso del tuo viso da cretina c’è che se non lo sai hai aperto un mare dentro me dove ogni giorno navigo almeno per tre mesi e c’è che in fondo a me sembra normale a me sembra normale perdere la testa perdere la testa per te So che il troppo spesso stroppia ma a me va di giocare e so che non è facile si cade sempre spesso e ci si fa male ma è meglio che star seduti ad aspettare che ci passi la voglia che ci cadano i denti e che i capelli diventino bianchi e c’è che in fondo a me sembra normale a me sembra normale perdere la testa perdere la testa per te e c’è che in fondo a me sembra normale a me sembra normale perdere la testa perdere la testa per te

about

Ho scritto un disco a quattro mani con la sindrome da abbandono; sarebbe più corretto dire che l'ha scritto lei, ma l'ha fatto con la mia mano, quindi ne prendo tanto meriti quanto ortaggi. Senza soffermarmi sul raccontare brani che non hanno niente di misterioso dico semplicemente che questo disco nasce dalla necessità di trovare un modo per. Tante volte si ha una gran voglia di liberarsi da cose che fanno male, in questo caso ho cercato un modo per tenerle, ho sofferto come un cane e mi ci sono divertito tanto.

credits

released September 12, 2018

Igor Pitturi: voce, chitarra, cori
Riccardo Trasselli: contrabbasso, cori
Alessandro Medi: batteria, percussioni, cori
Federico Maugeri: chitarra su “Tu sei Muta” e “Camminare”
Testi e musiche di Igor Pitturi
Arrangiamenti di Igor Pitturi, Alessandro Medi e Riccardo Trasselli
Registrato e mixato presso Lunik Recording Studio, Pesaro (PU)
Masterizzato presso G&J Audio, Union City, NJ
Illustrazioni di Francesca Buonanno

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about

Igor Pitturi Ancona, Italy

Igor Pitturi inizia a scrivere canzoni con la voglia di scappare di casa per suonarle. Ben presto si dimentica di scappare di casa per la voglia di scriverne altre.

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